SETTE permette di imputare una o più scritture contabili ad un centro di costo a propria scelta o preconfigurato direttamente nei parametri di configurazione delle causali contabili. E' comunque molto probabile, ed auspicabile, che all'interno di una scrittura di prima nota ci siano dei conti che non prevedano l'imputazione del centro di costo.
Fermo restando che la scelta può essere fatta in estemporanea al momento dell'imputazione, è possibile escludere in maniera preventiva una o più tipologie di conto dalla richiesta di imputazione. Il meccanismo che permette a SETTE di decidere se permettere o meno l'imputazione, parte dal controllo del valore assunto dal campo “Indice di raggruppamento” (o classificazione) presente nell'anagrafica del conto stesso, in base alle caratteristiche di tale indice ed alle configurazioni generali accessibili dal menu [Servizio] → [Parametri di Base] → [Contabile] SETTE attiverà o melno la rischiesta del centro di costo durante l'inserimento della prima nota.

Le configurazioni che permettono l'esclusione sono sostanzialmente divise in tre gruppi
1 Permette di escludere interi schedari
2 Esclude il singolo conto in base alla tipologia del suo indice di raggruppamento
3 Escludere il singolo conto in base all'appartenenza del suo indice di raggruppamento ai gruppi
- IVA
- CASSA
- BANCA
Come sempre l'estrema adattabilità dei parametri di configurazione di SETTE permette di organizzare i conti in base alle specifiche esigenze.
Ogni centro di costo è caratterizzato da dei progressivi ossia una sorta di totalizzatore che può, a colpo d'occhio, mostrare il totale degli importi calcolati in dare/avere ad esso riferiti. Sempre utilizzando la sezione di configurazione precedentemente descritta è possibile istruire SETTE a sommare o meno gli importi in base allo schedario al quale è riferito il singolo movimento.
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Lo so sembra un accodarsi all'evento del giorno ma non posso fare a meno di salutare i cinquanta anni dal “grande balzo per l'umanità”. In verità di grandi balzi almeno nel ventesimo secolo ne sono stati fatti almeno altri due molto meno celebrati ma non meno importanti per il nostro destino. Il primo è sicuramente opera di Guglielmo Marconi che ha domato le onde radio permettendo all'umanità di fare molto più di un grande balzo, sena il quale gli altri non si sarebbero neanche potuti immaginare, il secondo è stata l'accensione del fuoco nucleare controllato da parte di Enrico Fermi, ambedue uomini di scienza italiani ed ambedue NON profeti in patria.
Torniamo alla Luna, nei vari resoconti si dice spesso che molto della tecnologia moderna è figlia del progetto Apollo senza spiegarne il motivo. L'elettronica dell'era pre Apollo era fondamentalmente basata sulle valvole termoioniche, ricordate i vecchi televisore che una volta accesi dovevano “riscaldarsi” prima di incominciare a funzionare. Le valvole sono dei componenti elettronici racchiusi in un tubo di vetro più o meno ingombrante e sottovuoto, sia mai il sottovuoto venisse compromesso la valvola andrebbe “bruciata” ed ovviamente smetterebbe di funzionare. Capite che basare tutta l'elettronica di una navetta con destinazione Luna andata e ritorno su dispositivi del genere estremamente ingombranti e decisamente fragili era una cosa possibilmente da evitare.
La soluzione stava nella emergente tecnologia del silicio e nello studio di tutta una serie di processi di miniaturizzazione dai quali sono nati i microchip al silicio che a parità di funzionalità occupavano decisamente meno spazio sono sicuramente più resistenti a sollecitazioni meccaniche rispetto all'involucro del termoionico.
La tecnologia dei microchip sviluppata in quel periodo sta alla base dell'evoluzione di tutta l'elettronica moderna ed è grazie a quel punto di partenza se oggi tutti noi ci troviamo in tasca uno smartphone (Guliemo Marconi → Microchip → Smartphone).
Ma il progetto Apollo ha dato tanto altro al mondo moderno prodotti come il teflon che riveste le padelle di tutti noi, o i cibi liofilizzati che possono essere conservati per periodi prima impensabili. Tanto ha ancora da dare, le “Celle a combustibile” sono state sviluppate per fornire energia in poco spazio e queste saranno sicuramente il cuore della prossima generazione di auto elettriche che compreremo fra una ventina di anni.
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sull'utilità dell'esplorazione spaziale ricordate che la popolazione mondiale è in continuo e costante aumento, si arriverà ad un punto nel quale il pianeta non avrà risorse sufficienti per tutti, a quel punto le soluzioni sono due, la classica da sempre adottata dalla nostra specie ossia sanguinose guerre per accaparrarsi quel poco che resta da parte di alcuni a discapito di altri, oppure quella che a me piace immaginare ossia trovare altri mondi da colonizzare espandendo i nostri orizzonti. In appoggio a questa soluzione ricordo che il 12 Ottobre del 1942, sempre un Italiano NON profeta in patria, un nuovo mondo lo ha trovato sul serio.
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Tutti conosciamo il famoso sistema di ricerca di informazini del web e sicuramente in un modo o nell'altro chiunque abbia oggi accesso alla rete ci ha a che fare quotidinamente. La mia età anagrafica mi permette di ricordarne i primi esordi e di apprezzare la differnza fra il prima ed il dopo nel cercare informazioni sulla rete avendo, anche se in maniera marginale, visto strumenti come Gopher e correlati.
Sapevo già il rapporto stretto fra il nome google ed il numero composto da uno seguito da cento zeri ma leggendo la rubrica "Il matematico impertinente" di Piergiorgio Odiffredi sul numero di maggio 2019 della rivista "Le Scienze" ho scoperto di Edward Kasner che nel 1938 passeggiando con il nipotino chiese a questi come avesse chiamato un numero enorme come un uno seguito da cento zeri, il nipotino rispose "googol" isprirandosi ad un personaggio dei fumetti dell'epoca chiamato Barney Google. In quel momento il numero 10 elevato alla 100 fu battezzato. In tempi più recenti questo nome fu utilizzato come ispirazione da Larry Page e Sergey Brin al momento di dare il nome alla nuova creatura nata da una tesi universitaria.
Colgo l'occasione di questo piccolo anetodo per ribadire che una società che vuole progredire non può fare a meno del pensiero scientifico. Per pensare in maniera scientifica non occorre essere "scienziati" ma basta evitare di accettare cose solo perchè sono state scritte migliaia di anni fa o peggio perchè "si dice che". Basta cominciare a chiedersi il come le cose accadono e pretendere spigazioni ripetibili tenendo sempre a mente che ciò che al momento sembra inspiegabile lo è soltanto perchè una spiegazione non è ancora stata trovata.
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La procedura di emissione della fattura elettronica di SETTE è in grado di allegare al file xml che verrà spedito al sistema di interscambio, una copia in formato pdf del documento nella versione stampabile e con l'aspetto che tale documento aveva prima dell'avvento di questa complicazione digitale.
Tale documento può essere utilizzato dal ricevente per le sue operazioni gestionali tenendo comunque presente che tale documento non ha un reale valore fiscale. Per evidenziare questa caratteristica del documento è possibile configurare SETTE in maniera tale che possa aggiungere, in automatico, una nota a piede pagina nella quale sono riportate tutte le indicazioni del caso per il destinatario del documento.
Il parametro in questione è raggiungibile dal menu “Servizio” → “Parametri fattura elettronica” → “Configurazioni”

Premendo il pulsante “Carica predefinito” disponibile a fianco è possibile inserire automaticamente la dicitura “'Documento non valido ai fini fiscali ai sensi dell''art. 21 dpr 633/72. L''originale è consultabile nella sua area privata di Agenzia delle Entrate'”. Ovviamente se non riteneste idonea tale dicitura SETTE vi permette di cambiarla a vostro piacimento ed in base alle vostre esigenze e, se ritenite sia il caso, di elimnarla del tutto.
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A partire da primo Gennaio 2019 tutte le fatture tra privati, persone fisiche e giuridiche residenti sul territorio, dovranno essere emesse in formato elettronico. Questo nuovo formato documentale dovrà essere inviato tramite il “Sistema di Interscambio (SDI)” e sempre tramite tale sistema riceveremo le fatture a noi destinate.
Anche se questo sistema è di fatto in vigore da diversi anni, per quanto riguarda i rapporti con le pubbliche amministrazioni, come era prevedibile molti operatori economici (le partite iva come ai media piace chiamarci) sono più confusi che persuasi sul come operare. In più ci si aggiunge la spregiudicatezza di alcuni venditori che vanno in giro a raccontare mezze verità con lo scopo di accaparrarsi la loro parte di quel business inevitabilmente indotto da questa “complicazione digitale”.
Vediamo in maniera sempliciotta quali sono gli attori in questa storia
- Il soggetto emittente. Questo è il soggetto che emette la fattura ossia il fornitore del bene o del servizio.
- Il Cessionario. In parole più comprensibili altri non è che il cliente ossia colui al quale il documento è destinato.
- La fattura in formato elettronico. Si tratta del file contenete le informazioni del documento emesso in uno specifico formato normato per legge e “scritto” in linguaggio XML. Quindi niente pdf e roba simile il formato è preciso e definito in ogni sua parte ed uguale per tutti.
- Il Sistema di Interscambio SDI. Si tratta di un sistema di comunicazione sviluppato da Sogei per conto di Agenzia delle Entrate e da questi gestito. SDI è l'unico sistema delegato a ricevere e spedire le fatture elettroniche ossia la vostra fattura elettronica dovrà essere inviata ad SDI il quale eseguite le opportune verifiche la girerà al destinatario.
- Intermediario. Nell’interazione con il Sistema di Interscambio, l’Intermediario è colui che invia o riceve i file Fattura elettronica per conto dell’operatore economico e/o dell’Amministrazione pubblica. Quindi l'intermediario è qualcuno che per vostro conto invia e/o riceve le fatture elettroniche al e dal Sistema di interscambio.
Quindi di fatto per comunicare con SDI avete due modi:
- il primo è direttamente tramite uno dei canali da questi messo a disposizione, nella maggior parte dei casi questo canale è la posta elettronica certificata.
- Il secondo e di affidarvi ad un intermediario pagando a questi un canone per l'espletamento del servizio. In questo caso invierete i vostri file all'intermediario il qale provvederà ad inviarli al Sistema di Interscambio tramite i propri sistemi informatici.
Per concludete queste brevi note vi invito a documentarvi direttamente alla fonte ossia piuttosto che dare retta a chi aspira a vendere i frigoriferi ai pinguini del polo sud, incominciare a documentarsi con il leggere la documentazione pubblicata sul sito di agenzia delle entrate all'indirizzo.
https://assistenza.agenziaentrate.gov.it/FatturazioneUIKIT/KanaFattElettr.asp?St=263,E=0000000000079631965,K=3192,Sxi=15,t=homeSezione.tem,VARSET_FolderSezione=277,ts=FatturazioneUIKIT
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